Soggettiva percezione del confine indefinitoSoggettiva percezione del confine indefinito
2019 - wip Lungo il periplo della città, il luogo dove abito, Mestre, attorno alla fascia urbana, le incongruenze e le contaminazioni con la parte rurale/agricola ed industriale. A fianco, della ben più nota Venezia, i luoghi dove le influenze non esistono più e predomina il "non-luogo" od il "terzo paesaggio". Una piccola ricerca visiva per porre le forme, contaminate o contaminanti, in maniera partecipe alla soluzione dell'inquadratura. Dove le forme dell'acqua, ed il suo predominio, continuano nella terraferma con funzione irrigante o per via del naturale, fisico, possesso. Dove le matrici antropiche emergono in maniera spigolosa, anomala e invadono le forme armoniche della natura. Soggettivamente, in maniera del tutto personale, la percezione del colore. Reale, ma non del tutto, come nei cambiamenti che le forme suggeriscono nella percezione dello sguardo soggettivo. |