Sed libera nos a malo
Sed libera nos a malo
Venezia
21.11.16
Basilica della Madonna della Salute
Confusione.
Fin dalla calle del Guggenheim,
mi ritrovo
imbottigliato
con altre mille persone.
Un fluire lento, attento
del vicino che non vuole essere calpestato.
Uno sbocco nel campo della Salute.
Ammassati per entrare.
Umido.
Ognuno rigorosamente con una candela
in mano una preghiera.
O Maria affido a te il mio cuore
affinché possa splendere di pace e amore.
Dentro mille candele accese, che attendono
pochi minuti per essere recise,
e sostituite.
Metafora di vita
che dopo un breve bagliore,
ti ritrovi ad essere falciato
quando pensi ancora di brillare.
(a te, perso fratello di gioventù)
Prego, prega, preghiamo.
Affido a te la mia anima.
Se la possiedo, se esiste, se ne sono degno.
Esco,
nebbia e umido,
carrozzelle e disabili,
uniti nella richiesta di sopravvivere ad un epoca
di selfie e palestrati
e tatuati.
Perdonaci se puoi,
(se ci sei)
Nella calle, mercati e banchetti, bocche piene,
gioia di bimbi, Minions che guardano
e ridono.
Ci vuole, ci manca un Messia.
(è solo un ricordo?)
Manca la Madre che ci dica la via.
Proteggimi da da ogni male e da ogni tentazione.
(Potessi essere così certo, come loro)
Ora pro nobis peccatoribus,
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen.