Protagonista è una strada.
La SS51 o “Strada di Alemagna” o come la chiamano direttamente “l’Alemagna”.
Parte dal cuore della provincia trevigiana a San Vendemiano (TV), vicino Conegliano e si sviluppa attraversando il Cadore, per arrivare a Dobbiaco (BZ), vicino al confine italo-austriaco.
Chiamata “Via Regia” perché dal Nord-Europa ci passavano i Re, per arrivare a Venezia ed imbarcarsi per la Terra Santa.
Chiamata poi “Strada di Alemania” perché era la via delle merci che da Venezia arrivavano in terra teutonica.
La SS51 era resa viva e produttiva negli anni del boom economico italiano in quanto percorso obbligato per il turismo ed il commercio in direzione Cadore.
Costeggiando il Piave, portava il traffico verso la città simbolo delle Dolomiti, Cortina, con tutta la sua mondanità.
Dopo la creazione della nuova autostrada A27, dedicata allo scorrimento veloce e con i suoi alti viadotti, (il Ponte Cadore, 184 mt, è il secondo viadotto più alto d’Italia) sul suo percorso originario si è perduta produttività, commercio, e turismo.
Interi paesi che contavano quasi mille abitanti, si sono ridotti a qualche decina.
Attività di ristoro ed alloggio hanno chiuso i battenti.
Interi tratti sono stati chiusi o restano di passaggio dei pochi residenti.
Si propaga una sensazione di desistenza, di abbandono, lungo i suoi margini, dei primi 70 km.
Il secondo tratto, da Tai di Cadore a Cortina, muta nell'aspetto e diventa più vivo nello scorrimento.
Ad oggi molti cantieri rallentano il tratto e le tematiche relative alla franosità delle pendici dell'Antelao sono attuali.
Grossi sforzi si stanno facendo per contenerle e garantire il traffico verso Cortina.
L'ultimo tratto da Cortina a Dobbiaco si immerge in una natura più rigogliosa.