Dodici Strade - Per il centenario della bonifica del Basso Piave
Dodici strade
Il primo mutamento di un paesaggio naturale e selvaggio avviene tramite un sentiero, poi via via, una strada; senza di lei l’uomo non raggiunge nulla. È il segno precursore della modifica antropica che cambierà il tutto. Il primo segno umano che viola l’ambiente selvatico. Da lì in poi la civiltà porterà nuovi materiali per creare qualcosa, per mutare il paesaggio.
In questo spazio veneto dove prima dominava l’acqua, le carrettiere sterrate prima e le strade poi hanno segnato i lembi della laguna, hanno accompagnato i fiumi, snodandosi sopra argini imponenti.
Ho scelto dodici fotografie di dodici strade minori, per raccontare una parte del lavoro di bonifica nella Venezia Orientale. Sono strade che ancora invitano al viaggio. Le ho percorse. Non le ho viste come fredde strisce di asfalto, convulse o teatro di caroselli ad alta velocità, spesso mortali. Ho cercato le strade più quiete, contrassegnate da vegetazione spontanea o impiantata dall’uomo. Mi è parso che mi accompagnassero col lontano respiro del passato.
Mi è tornato in mente Robert Adams e le sue strade americane: il suo racconto che ha infuso poesia in manufatti che poco si prestano ad essere fotografati.
Ho dunque preso la macchina e sono uscito per raccontarle. Mentre nella playlist scorrevano canzoni che mi hanno accompagnato per una vita.
Ho escluso i raccordi maggiori, le infrastrutture più importanti ed a scorrimento veloce, prodotti della contemporaneità; ho scelto le strade che - pensando a Mark Medoff e alla sua opera - potremmo definire: “Figlie di un dio minore”.
Ho cercato di trovare la loro peculiarità, scendendo dall’auto, guardando, contemplando, scattando fotografie e riprendendo il viaggio. Ascoltando altra musica.
Mi sono lasciato coinvolgere dal vento autunnale, ho guardato l’ombra marcata del sole di fine estate, ho ceduto alle sfumature piatte e agli edifici evanescenti che si perdono nella nebbia nelle prime ore dei mattini invernali.
Nei primi crepuscoli autunnali, invece, le forme degli alberi si sono stagliate su cieli malva, e mentre aumentava l’umidità dei campi e si formavano strati di nebbia al suolo, la luna appariva nel suo incessante andirivieni cosmico gestito da leggi universali, alle quali ci è solo concesso di assistere passivamente, raccordo con chi tramite lei, nei tempi passati, ha cadenzato le semine ed i raccolti.
Dodici fotografie per dodici strade minori nella bonifica della Venezia Orientale, non per questo meno importanti.