Le domande del bianco e nero, ovvero del "meglio avere dubbi che avere solo certezze"
Piccolo vademecum ai quesiti del fotografo proto-cosciente.
Critica un sapiente e lo renderai ancor più sapiente. Critica uno stolto e ti farai un nemico.
Parte Due - Durante lo scatto
Ciao a tutti.
Innanzi tutto vi ringrazio per aver contribuito alla discussione sul tema.
E come mi è stato fatto presente, è vero che tutta questa serie di domande, riguardano molto (ma non solo) i fotografi che scattano in digitale e che convertono in bianco e nero.
Ma ritorniamo al nostro discorso ed ai nostri dubbi ... i miei dubbi ...
Parto con una mia considerazione su ciò che dovrebbe essere e invece non è.
Il mezzo digitale ci fornisce una risposta immediata alla nostra visione sul mondo, il suo controllo, la conoscenza tecnica della macchina fotografica in nostro possesso dovrebbe consentirci un immediata padronanza del momento creativo.
Quindi la fotografia digitale con tutti questi vantaggi, dovrebbe aiutarci ad avere certezze in merito a quello che stiamo fotografando , ma mi domando perchè ciò non accade (e lo vediamo nei risultati) anzi, pare venga inibita la voglia di pensare prima a ciò che stiamo facendo, creando una condizione compulsiva di scatto. Cosi capita che, nonostante le innumerevoli possibilità che ci vengono date sul controllo dell’immagine, per pigrizia o per imperizia, scattiamo senza controllare ciò che stiamo facendo. Allora accade che oltre alla mancanza di pre-visualizzazione, siamo anche deficitari nel controllo tecnico del mezzo che stiamo usando. Quindi una prima domanda fondamentale riguarda la conoscenza tecnica dei mezzi che stiamo usando. (in pratica: conosco come le mie tasche questa macchina che sto usando?)
Un altra considerazione che mi vien da fare è quella che una foto tecnicamente buona , (e qui ribadisco che tutto questo pistolotto ha lo scopo di fare qualche domanda sulla tecnica fotografica), è quella che digitalmente proviene da una buona foto a colori.
Perché se la foto a colori è giusta/buona lo sarà anche postprodotta in bianco e nero. Quindi non sarò esente da una corretta calibrazione del bianco, la gamma dei colori dovrà essere gestita pre-scatto e solo dopo che ciò sarà corretto ed a posto, potremmo avere a disposizione uno scatto da poter convertire felicemente in B&N.
Resta inteso, che non voglio qui addentrarmi profondamente anche nelle tematiche di composizione/contenuto/forma, neppure per ciò che riguarda il contatto od il rapporto che intercorre con il nostro soggetto (sia esso cosa o persona) … tento solo di innestare una forma di pensiero precedente allo scatto che ci aiuti a creare meglio la nostra fotografia finale od il nostro progetto.
A mio avviso lo scatto dovrebbe essere già bello e pensato prima, o cercato e atteso almeno intuendone le forme. E solo nella difficoltà di questo atteggiamento che ritroviamo gli scatti di grandi autori. Questo pensiero riguarda tutta la fotografia e non se stacca mai. Pertanto il nostro bagaglio di conoscenza e di cultura sugli autori e sulla fotografia, non ci deve mai lasciare e ci deve essere sempre di aiuto e fare parte del nostro skill. Così cercando di capire le difficoltà o le domande che gli stessi autori si sono fatti e la loro ricerca delle soluzioni.
Ed ora proviamo a farci le domande inerenti allo scatto.
- Ho letto/percepito tutte le differenze di esposizione che vedo nel mirino?
- Quanti stop ho di differenza tra le alte luci e le basse?
- Le alte luci sono bruciate?
- Le basse sono leggibili?
- Ho letto l’istogramma che deriva dallo scatto?
- Sto facendo l’esposizione giusta?
- Sto inquadrando in maniera corretta?
- Dove ho messo il soggetto? Dov’è il “punctum”?
- Sono certo che l’obiettivo che sto usando sia il più indicato per questa scena?
- Saprò trattare tutte le tonalità che vedo ora a colori?
- Ho fatto un buon ragionamento sul tempo/diaframma? Posso enfatizzare la scena cambiando il rapporto?
- Ricerco il dettaglio o l’enfasi?
- Devo documentare oppure creare una sensazione?
- E’ una ricerca grafica dove allora il contrasto è d’obbligo? (però senza bruciare le alte luci!)
Insomma, non dobbiamo mai fermarci di chiederci qualcosa, sopratutto quando vogliamo creare delle buone immagini.
Che poi, ripeto, questo è un discorso forse più tecnico, se poi parliamo di contesto, forma e messaggio … allora … apriti cielo!
Spesso, fronte di immagini scadenti ma comunque ostentatamente esposte, sentiamo a replica delle scuse sull’atto, o sulla mancanza di quello o dell’altro … La fotografia è l’arte della soluzione, non della scusa … infatti in un detto di J.F.Kennedy si riassume il tutto “Gli uomini vincenti trovano sempre una strada...i perdenti una scusa” …
Vi rimando a questa visione del bianco e nero autoriale (leggetelo bene e con calma) ... che ha anche una enorme carica poetica, l''autore non ha bisogno di presentazioni... e la considerazione principale è: che una brutta fotografia a colori che viene portata in bianco e nero, rimane una brutta fotografia...
leggete qui questo bellissimo articolo di blog...
Alla prossima ed ultima riflessione, inerente la postproduzione.