2019/03 - La Fotografia nel momento Postfotografico
LA FOTOGRAFIA NEL MOMENTO POSTFOTOGRAFICO
Incontri con 5 Autori impegnati nella fotografia di Architettura, Territorio, Interni e Design.
Ciclo di incontri previsto dal 15 al 29 Marzo 2019 a cura di Giovanni Cecchinato per conto dell’Ordine degli Architetti P.P. e C. Di Padova
“Appare evidente che siamo soggetti ad un inflazione di immagini senza precedenti. Questa inflazione non è solo l’appendice di una società ipertecnologica, ma anche sintomo di una patologia culturale e politica, in seno al quale irrompe il fenomeno postfotografico [...] Siamo immersi nel capitalismo delle immagini, ed i suoi eccessi, più che sommergerci nell’asfissia del consumo, ci pongono di fronte alla sfida della sua gestione politica.”
Con questo incipit Joan Fontcuberta apre il suo libro “La Furia delle Immagini” e ci approccia al fenomeno della “Postfotografia”, come momento sociale, storico e politico.
Ragionamento sulla finezza dell’uso, sull’utilizzo della fotografia, più che sulla sua produzione massiva e disarticolata.
Diamo anche un altro dato: nel solo social di Instagram vengono caricate più di 3600 immagini al secondo (216.000 all’ora, 5.184.000 in 24 ore), parlare di “fotografia allo stato puro”, dunque, può essere alquanto paradossale.
Allora, in questa esposizione digitale orgiastica, qual’è il metodo da individuare per un uso professionale e specifico, culturale e consapevole, di un “lavoro fotografico” che ne meriti il nome?
Se da un lato troviamo che l’”inconscio tecnologico” (cit. Franco Vaccari) è sempre più attivo autonomamente e ci permette di produrre immagini perfette senza averne nessuna conoscenza tecnica tramite i nuovi smartphone, che ricorrono addirittura a ibridazioni con l’intelligenza artificiale; dall’altro ci accorgiamo che la necessaria cultura specifica, tecnica e professionale viene a mancare e progetti definiti, figli almeno di visioni fotografiche coscienti, sono latenti. Spesso più per beffa che per danno , non vengono neppure riconosciuti in quanto tali.
Così succede che in fotografia l’assuefazione a continue immagini stereotipe e generali, non ci permette più la distinzione e l’apprezzamento di un progetto qualitativo e artistico e, cosa probabile, in comune ad altri campi professionali.
In questo ciclo di incontri, tenteremo assieme di ragionare sull’approccio fotografico di 5 professionisti riconosciuti e specializzati in architettura. interni, territori e design, e con competenze culturali definite ed assodate anche “artisticamente” (in una sorta di “add-on” sulla profonda competenza tecnica che comunque li contraddistingue).
Tramite i loro lavori parleremo della necessaria differenza che esiste tra un progetto fotografico “autoriale” ed una visione stereotipata ed automatica, creando una sorta di confronto che ci permetta, nel ritornare all’esempio precedente, di riappropriarci di un gusto riscoperto di un piatto ricco di sapori e conoscenza.
Non ultimo e di sicuro interesse, vedremo e tenteremo di capire se, anche in questo momento “postfotografico”, competenze e “visione autoriale” fotografica possono fare la differenza qualitativa nell’esposizione di un lavoro architetturale o di interni o di paesaggio, creando dunque quell’”add-on” nella comunicazione di ogni singolo architetto.
Nel primo incontro del 15 marzo saranno ospiti Andrea Sarti (http://www.cast1466.com) e Giovanni Cecchinato (https://www.giovannicecchinato.it/)
Nel secondo incontro del 22 di marzo incontreremo Maurizio Montagna (https:// www.mauriziomontagna.com) e Gianantonio Battistella.
Nel terzo incontro, del 28 di marzo, ospite di eccezione Efrem Raimondi (http:// www.efremraimondi.it)
Incontri organizzati e curati da Giovanni Cecchinato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti P.P. e C. di Padova